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Pensioni e Cessione del quinto
L'anziano che chiede un prestito personale presentando come garanzia la propria pensione, ha in realtà l'inps che garantisce e che preleva direttamente quanto dovuto dal rateo mensile.
Vediamo cosa si intende per quinto: non è altro che il 20% della rata mensila della pensione rapportata all'importo complessive delle rendite percepite dal pensionato che chiede il finanziamento o che funge da garante; la restituzione con tale modalità non può superare i 120 ratei e comincia entro tre mesi dalla richiesta del finanziamento.
In realtà tale modalità di finanziamento costituisce una novità per il pensionato privato o pubblico (inps o inpdap D.M. 165/2001), ad introdurla è stata il Decreto ministeriale 313/06 in G.U. 32/07 - entrata in vigore il 23 Febbraio 2007.
I pensionati avranno accesso più facilmente al credito perchè le banche tratterranno dirattamente dalla pensione quanto pattuito per la restituzione (maggiori garanzie per il debitore).
La quota o rata cedibile va calcolata al netto delle ritenute fiscali e viene computato per soggetto e non per pensione (in caso di titolarità di più pensioni), in quest'ultimo caso la quota e la salvaguardia del minimo si determina sul totale delle rendite percepite.
All'atto della richiesta l'ente previdenziale sarà informato dalla società finanziatrice, valuterà l'entità dell'importo è effettivamente congruo e corrispondente al quinto dell'importo percepito, avviserà il pensionato di tale richiesta e una volta ricevuto il suo consenso o mancata ooposizione (ricordiamo che in caso di silenzio e come se si avvalesse l'operazione, come accade per un normale addebito in conto corrente bancario).
A tale forma di credito possono accedere tutti i pensionati titolari di pensione di anzianità e vecchiaia, non possono accedere i titolari di pensioni sociali e di reversibilità, di assegni sociali e quelle di invalidità civile o di assegni di sostegno al reddito.
Aggiungiamo solo una nota sulle garanzie e sui tassi praticati, questa forma di prestito gode di un tasso mediamente più basso rispetto alle altre forme di prestito perchè viene erogato col presupposto di prelevare a monte la rata (dalla busta paga) e per garanzia oltre alla stabilità del posto di lavoro c'è il tfr del lavoratore (per questo motivo i pensionati riescono ad avere una cessione del quinto della pensione ad un tasso meno conveniente di un lavoratore ancora in attività, non avendo quest'ultimo ancora riscosso il tfr); aggiungiamo inoltre, a parità di impiego e retribuzione chi lavora da più anni e ha accumulato più tfr riesce ad ottenere condizioni leggermente più favorevoli (la garanzia in caso di insolvenza è più sostanziosa) per il finanziamento.
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